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Pugni in solidarietà

contratto di licenza

La firma di un contratto

DEFINIZIONE

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Per Licensing si intende l'attività di commercializzazione delle licenze con la quale il licenziante (licensor) accorda al licenziatario (licensee) il diritto di utilizzare un brevetto, un marchio, un certo know-how o un elemento fondamentale per la produzione e/o la commercializzazione di un prodotto o servizio.

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Tale forma di partnership, in ragione dei benefici che comporta, ha avuto un grande sviluppo a livello internazionale (Marketing internazionale). Per l’impresa che concede la licenza (licenziante o licensor), l’accordo di licenza è un mezzo per estendere l’uso della proprietà intellettuale, penetrando un nuovo mercato senza dover effettuare investimenti diretti in impianti produttivi e reti di distribuzione. Per il licenziatario (licensee), cioè per chi usufruisce della licenza nel proprio paese, significa poter entrare in un nuovo business rapidamente e correndo rischi modesti.

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Se, da un lato, il licensing consente un rapido ingresso in nuovi mercati senza dover sopportare costi di entrata, dall’altro, impone all’impresa una notevole dinamica di ricerca e sviluppo e una costante attenzione per l’innovazione. Con la concessione delle licenze, infatti, l’impresa diffonde know-how e perciò corre il rischio che il licenziatario acquisisca conoscenze tali da trasformarsi in concorrente quando il contratto giungerà al termine.

 

Pertanto, se non vuole essere raggiunta dalle imprese licenziatarie, l’impresa deve mantenere un costante gap di sviluppo. Inoltre, il licenziante corre anche il rischio che i comportamenti del licenziatario potrebbero danneggiare l’immagine di marca o la reputazione dell’impresa, nel caso in cui il licensee non rispetti determinati standard di qualità o di affidabilità.

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licensing

PROCESSO DI SVILUPPO

PROTOTIPAZIONE & INGEGNERIZZAZIONE

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Il termine ingegnerizzazione indica una fase lavorativa intermedia tra il progetto di un manufatto e la sua produzione. Dopo il progetto, ovvero dopo aver realizzato fisicamente uno o più prototipi del manufatto, semplice o complesso che sia, segue la fase di ingegnerizzazione, necessaria a portare piccole correzioni al progetto iniziale, con l'intento di migliorarne le caratteristiche, ma nel contempo mettere in pratica le soluzioni tecniche migliori, volte a ridurre al minimo il tempo necessario all'assemblaggio nella futura fase di produzione, nonché agevolarne l'eventuale manutenzione. In questa fase si sceglie anche quale aspetto dare al prodotto, per renderlo di massimo gradimento all'eventuale acquirente.

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Giungere ad una buona ingegnerizzazione comporta solitamente maggiori costi in termini di tempo e denaro da parte del produttore, pertanto non sempre il risultato è facile.

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Tutto nasce, dunque, da un prototipo. Il successo di un prodotto passa dalla sua prototipazione e dalla successiva industrializzazione. In questa fase si definiscono in concreto la reale fattibilità, le caratteristiche funzionali ed estetiche e, soprattutto, la sostenibilità economica. Bisogna disporre di tecnologie e competenze tecniche in grado di supportare la fase di progettazione e ingegnerizzazione, che trasformeranno in realtà la vostra idea.

Una volta creato il prototipo, la fase successiva sarà produzione seriale, un processo efficiente e conforme alle specifiche tecniche e di budget.

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In questo modo modo, FCO vuole collaborare con partner che, attraverso il licensing, vogliano creare nuovi prodotti da immettere sul mercato.

Piani di Ingegneria
Ingresso del corridoio

L'INDUSTRIALIZZAZIONE DEL PRODOTTO

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Passare dal pensiero all’azione richiede il soddisfacimento di una serie di step consecutivi dai quali nessuno (o quasi) può esimersi. Preso atto, dopo aver svolto le dovute analisi, che l’idea ed il prodotto sono appetibili per il mercato, bisogna intraprendere il percorso di industrializzazione che porterà alla produzione e, successivamente, alla commercializzazione.

I disegni tecnici, la progettazione, le simulazioni, i test, ecc. sono tutte azioni che fanno parte del processo di industrializzazione. Questo termine indica un approccio alla progettazione che tiene conto non solo delle specifiche funzionali, di contesto applicativo e di design del prodotto, ma anche delle possibili tecnologie costruttive (prevedere la fattibilità di realizzazione mediante la tecnologia scelta per produrlo).

La progettazione e la conseguente industrializzazione del prodotto precedono temporalmente la produzione vera e propria e sono step vitali, in quanto sono i primi che evidenziano i reali costi del prodotto e il modo in cui le diverse variabili (tecnica costruttiva, materiali, finiture, ecc.) possono andare ad influire sul prezzo finale.

 

ASPETTI DI BASE

Modificare un progetto in fase di industrializzazione, qualora si renda necessario, è molto meno costoso rispetto a cambiare un prodotto già costruito, se non addirittura in fase di produzione. La progettazione potrebbe avere bisogno di essere guidata per occuparsi degli investimenti associati, per capire se il livello di automazione utilizzabile per la costruzione del prodotto è adeguato al costo di vendita e ai volumi previsti, per controllare se i livelli di innovazione nel prodotto e nel processo sono significativi o per verificare se esiste un’adeguata capacità produttiva in termini di qualità.

Tutto questo perché se si vogliono raggiungere le aspettative del cliente (qualità, costo, servizio) è fondamentale che la progettazione sia eccellente. Progettare un prodotto con un’ottima qualità percepita dal cliente (sia in termini di funzioni sia di estetica) ma di difficile realizzazione in fase di produzione significherebbe trovarsi di fronte a un pessimo progetto: esso, infatti, non realizzerebbe il corretto ritorno economico e di immagine per l’azienda.

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PROTOTIPI
Dopo la progettazione e l’industrializzazione, sono di primaria importanza i prototipi. Realizzabili in diversi materiali e con molteplici tecniche, questi consentono di passare dall’astrazione dell’oggetto ideato alla concretezza del prodotto fisico, permettendo così una serie di valutazioni e considerazioni impensabili durante la fase di progettazione: è troppo grande? L’impugnatura è scomoda? Lo smontaggio è intuitivo? Rischia di essere troppo pesante?

Il prototipo può essere di tipo concettuale, funzionale o tecnico, e in ogni caso è in grado di svolgere funzioni differenti nell’azienda: può servire per valutare i costi, i tempi di ciclo, la risposta del mercato e moltissimi altri parametri. Il prototipo non è una necessità avvertita solo dalle moderne aziende: sin dall’antichità, infatti, quando ci si poteva affidare solamente alla carta e agli attrezzi da disegno, la realizzazione di un prototipo permetteva di effettuare importanti osservazioni sul progetto in corso.

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LA STAMPA 3D
Grazie alla sua versatilità e alla capacità di creare prototipi e prodotti personalizzabili in tempi rapidi e a costi limitati, la stampa 3D ha conosciuto una velocissima diffusione, con una crescita del mercato che pare inarrestabile: da molti è considerata la portatrice di una nuova rivoluzione industriale, ponendo inoltre le basi per la creazione di un modello economico incentrato sull’auto-produzione.

La stampa 3D applicata alla prototipazione, in realtà, esiste da circa 30 anni ma nell’ultimo periodo sono avvenuti due interessanti cambiamenti che hanno contribuito alla sua rapida diffusione con una nuova e fondamentale importanza: da un lato sono entrate sul mercato stampanti 3D a bassissimo costo ed accessibili a tutte le aziende. Dall’altro si sono diffuse sul mercato macchine per uso industriale estremamente costose in grado di produrre oggetti in metallo (dall’acciaio al titanio a nuove leghe). Oltre ai bassi costi e ad una tempistica irrisoria, un ulteriore vantaggio della stampa 3D è quello di rendere più efficiente il ciclo produttivo che porta alla realizzazione di un prodotto.

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LA PRODUZIONE: A CHI MI RIVOLGO?
Una volta superate tutte le fasi precedenti e l’industrializzazione, resta il grande nodo della produzione. La decisione di produrre internamente rende necessario attrezzare uno stabilimento, rifornirsi di macchinari appositi, assumere del personale.

Questa opzione è ovviamente più facile nel caso in cui si abbia già una struttura industriale da sfruttare ma a causa degli ingenti capitali necessari generalmente si preferisce esternalizzare la produzione.

La scelta del fornitore è un altro aspetto essenziale che incide sulla capacità di soddisfare le esigenze dei clienti futuri, motivo per cui è fondamentale costruire nel tempo un rapporto di fiducia e di collaborazione. È giusto sottolineare come il fornitore possa essere, o diventare, un socio. Coinvolgere un partner industriale nel lancio di un nuovo prodotto comporta enormi benefici nel caso non si abbia familiarità con dinamiche aziendali, stabilimenti produttivi o capitali sufficienti.

Quando si trovano dei fornitori che procurano beni o servizi realmente necessari per il successo dell’impresa, bisogna intensificare i rapporti con questi. Una forte relazione commerciale può portare benefici a entrambi: dimostrare ai propri fornitori quanto sono importanti per l’azienda è un buon modo per far sì che facciano il massimo dello sforzo per procurare il miglior servizio possibile.

Nella scelta di un fornitore vanno considerati almeno due aspetti: cosa effettivamente richiede il processo produttivo del prodotto che vogliamo lanciare (quali tecnologie servono, quale tipologia di materiali bisogna trattare, ecc.); quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere. La qualità e un prezzo conveniente non sono dunque i soli fattori da considerare nel momento della scelta del fornitore. Il punto di inizio dev’essere l’analisi delle esigenze dei clienti che si vogliono soddisfare e la corretta identificazione delle caratteristiche del prodotto/servizio che rappresentano il proprio vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti esistenti. Sulla base di queste considerazioni cambiano i criteri sui quali ricercare i giusti fornitori.

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ESEMPI PRATICI

  1. Se la riduzione del tempo necessario per servire e soddisfare i tuoi clienti è l’aspetto che ti distingue e ti qualifica rispetto ai tuoi concorrenti, i fornitori che ti offrono una veloce e affidabile consegna saranno preferibili rispetto a quelli che ti offrono soltanto un buon prezzo.

  2. Se, invece, la tua strategia è volta a garantire un prodotto/servizio di qualità superiore rispetto ai tuoi concorrenti evidentemente dovrai privilegiare l’aspetto qualitativo delle forniture.

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LE CARATTERISTICHE DI UN BUON PARTNER INDUSTRIALE
Un buon fornitore deve essere in grado di collaborare quando possibile al processo di industrializzazione e dimostrare di poter fornire i seguenti benefici:

  • qualità e affidabilità: la qualità delle materie prime utilizzate deve essere elevata; i clienti, infatti, associano la cattiva qualità all’imprenditore e non ai fornitori. Ugualmente se il fornitore tradisce le attese con una consegna in ritardo o con della merce difettosa, sarà l’azienda a disattendere le aspettative dei propri clienti;

  • velocità e flessibilità: fare ordini piccoli e frequenti può risparmiare all’azienda la necessità di avere un grande magazzino; fornitori flessibili possono aiutare a dare risposte veloci a eventuali cambiamenti della domanda dei clienti o ad emergenze improvvise;

  • il giusto prezzo: il prezzo più basso non è sempre il migliore. Se si pretendono qualità e affidabilità dai propri fornitori bisogna decidere quanto si è disposti a pagare per i materiali di cui si ha bisogno e per l’equilibrio che si vuole raggiungere tra costo, affidabilità, qualità e servizio;

  • buone capacità relazionali: i migliori fornitori sono quelli che vogliono comunicare regolarmente con l’imprenditore per capire di che cosa ha bisogno ora e di che cosa potrà aver bisogno in futuro, con effetti diretti sulla capacità dell’azienda di soddisfare le esigenze dei propri clienti e di porre rimedio a eventuali criticità.

  • sicurezza finanziaria: è bene accertarsi sempre che il proprio fornitore abbia una forte solidità finanziaria per poter acquistare ciò che serve e rifornirsi in tempo, quando se ne ha bisogno; un controllo sulla loro solidità finanziaria può rassicurare sul fatto che non falliranno proprio quando si avrà maggior bisogno di loro.

LA DISTRIBUZIONE COME CORE BUSINESS

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Il fenomeno della distribuzione commerciale può intendersi genericamente riferito a tutte quelle attività che consentono al produttore di raggiungere il consumatore finale dei beni (o dei servizi) prodotti. Tuttavia si parla, più specificamente, di contratti di distribuzione quando il produttore non provvede direttamente alla vendita, attraverso contatti diretti con il consumatore o attraverso forme di integrazione verticale di tipo proprietario, ma regola la fase della commercializzazione attraverso la cooperazione con altre imprese adoperando, appunto, lo strumento del contratto. Il produttore si rivolge pertanto a grossisti o dettaglianti che, pur rimanendo autonomi ed operando a proprio rischio, garantiscono uno sbocco finale per la sua produzione e gli consentono una migliore programmazione delle vendite.

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I contratti di distribuzione sono dunque contratti d’impresa, attraverso i quali due imprenditori programmano, ciascuno con riferimento alla propria sfera di competenza, lo svolgimento di una determinata attività avente ad oggetto la commercializzazione di beni.

Allo scopo di delineare meglio la figura, bisogna tenere ancora presente che i partners contrattuali del produttore possono rivestire un ruolo assai diverso, ponendosi come semplici intermediari, incaricati della vendita, o come veri e propri rivenditori. Nel primo caso, non di veri e propri contratti di distribuzione si tratta. Vengono piuttosto in rilievo le figure degli agenti e dei commissionari che assumono il ruolo di ausiliari perché contribuiscono alla ricerca dei clienti ed alla conclusione delle vendite, ma non spostano il rischio relativo alla vendita diretta, ponendosi solo come mandatari o rappresentanti che agiscono in nome e/o per conto del produttore.

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Si tende, dunque, a circoscrivere la categoria dei contratti di distribuzione a quei rapporti conclusi con imprenditori che assumono il rischio distributivo e coordinano la loro attività alle esigenze di marketing della controparte. Rapporti che sono caratterizzati dall’agire dell’intermediario in nome proprio, dalla natura continuativa del rapporto, dall’obbligo di promuovere la commercializzazione dei prodotti, dalla tendenziale dipendenza economica del distributore, sottoposto ad una penetrante intromissione del produttore nella propria sfera decisionale e operativa. Proprio alla luce di tali caratteristiche, si tratta di rapporti che danno luogo ad un sistema di distribuzione integrata.

Nel Record Store

FCO - LICENSING SOLUTIONS

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PROPOSAL

FCO desidera condividere una "estensione del marchio" con i proprietari di aziende interessate ad espandere la propria attività.

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Nella prospettiva del Licenziatario, l'accordo di licensing rappresenta un'efficace alternativa per superare le barriere all'entrata nel settore/mercato di riferimento e il rischio percepito dai consumatori sul piano funzionale e psico-sociale. E' noto che il superamento di tali barriere implica elevati (e rischiosi) investimenti in marketing, indispensabili per raggiungere adeguati livelli di notorietà, di immagine e di copertura distributiva. L'uso dei "marchi" FCO funge da fattore di attrazione per la domanda intermedia e finale: ciò consente di raggiungere, con investimenti limitati, un alto livello di notorietà nel settore in cui gli imprenditori operano in modo efficace e immediato. La funzione di utilità attesa consiste nell’aumento della competitività Nazionale ed Internazionale: quest’ultima rende le esportazioni più competitive.

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La collaborazione inizia con la sottoscrizione di un accordo di licenza di marchio, tramite il quale il licenziatario potrà avviare la sua attività o accrescerla sfruttando la popolarità del brand ottenuto in licenza sui prodotti/servizi offerti.

FCO - CONFERIMENTO DI INCARICO

Un'altra via per collaborare è il conferimento di incarico: un contratto in forza del quale una persona (o anche più di una) si impegna a compiere uno o più atti giuridici per conto di un’altra. In sostanza si tratta di conferire tutte le attività di coordinamento finalizzate alla realizzazione di un contratto di licenza. Si riportano, a titolo esemplificativo, le Tipologie contrattuali di collaborazioni:

  • “collaborazione coordinata e continuativa” deve intendersi la prestazione d’opera, svolta senza assunzione di rischio economico ed organizzazione tipiche dell’impresa, ai sensi degli artt. 2222 - 2228 del codice civile, mediante una pluralità di prestazioni ripetute in modo continuativo nel tempo e collegate funzionalmente all’attività esercitata dal committente, in assenza di una subordinazione ed in un ambito prestabilito dal committente stesso per il perseguimento di un determinato obiettivo.

  • “collaborazione occasionale non abituale” deve intendersi la prestazione d’opera, svolta senza assunzione di rischio economico ed organizzazione tipiche dell’impresa, ai sensi degli artt. 2222 - 2228 del codice civile, in modo saltuario o con l’esecuzione di una o più prestazioni occasionali.

  • “collaborazione occasionale professionale” deve intendersi la prestazione intellettuale svolta senza assunzione di rischio economico ed organizzazione tipiche dell’impresa, ai sensi degli artt. 2229 - 2238 del codice civile, per l’esercizio della quale è necessaria l’iscrizione in appositi albi od elenchi professionali.

  • altri incarichi: consistono in prestazioni con oggetto non corrispondente alla classificazione suddetta.

 

Pertanto, la collaborazione è la base per raggiungere questa nuova impresa ed FCO è pronto a valutare contributi idonei a raggiungere un obiettivo comune.

 

Scrivici se risulti interessato.

NEWS

attualmente, il marchio FC è gestito dall'agenzia di licensing brandoasi

Hai la distribuzione ma non trovi il marchio adatto? Che tu sia alla ricerca di un nuovo mercato per i tuoi prodotti o che tu sia alla ricerca di una proprietà intellettuale in grado di migliorarli, Brand Oasi lavora per questo.

Operiamo con brand di fama internazionale nei settori più diffusi: dalla moda allo sport, dagli eventi all'intrattenimento, dalle proposte emergenti a brand appartenenti all'heritage italiano.

Il nostro obiettivo è aiutare il licenziatario a creare un nuovo business così da creare un rapporto di collaborazione continuativa. La soddisfazione del licenziatario in merito al brand proposto è quindi il nostro maggior interesse.

 

Se cerchi un brand sei nel posto giusto!

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L'Agenzia (che ha funzione di Intermediario) ha la finalità di supporto alle decisioni di investimento per nuove opportunità commerciali.

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FCO IS OPEN TO DIALOGUE WITH THE INTERESTED LICENSING AGENCIES

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